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Chi l'ha detto che il conflitto di genere è un prodotto della modernità? Nella fantasia dell'autore, agli albori del Neolitico, maschi e femmine d'uomo si contrapponevano, combattendosi all'ultimo sangue. Vigevano il ratto a scopo sessuale, lo stupro, l'infanticidio e l'antropofagia. Poi, due di essi, il maschio Uhr e la femmina Well, scoprirono di piacersi e che quel sentimento avrebbe potuto essere esteso e condiviso ai e dai loro simili, così da porre un argine e un'alternativa all'insensato conflitto di genere. Aiutati dall'ibrido Nosso, Uhr e Well troveranno e ritroveranno, dopo averla smarrita, la via dell'amore e dell'appagamento sensuale. Dopo un lungo e periglioso peregrinare, approderanno nella valle del Grande Rito dove, da millenni e millenni, ad ogni equinozio, Sole e Terra si congiungono in un amplesso vivificatore e affidano agli umani e a tutti gli essere sessuati un messaggio di confidenza e amore. L'attualità, che nel romanzo fa capolino con dodici brani-flash (a volte a tinte chiare, a volte fosche), testimonia la virulenza e l'insopprimibilità del conflitto, su cui l'amore brilla come rimedio lenitivo di un'eterna e manichea contesa tra bene e male.